L’India per il vino rappresenta ancora, insieme alla Cina, quella grande eterna promessa. Eppure i segnali perché il mercato finalmente esploda ci sono tutti.  Il consumo di vino è aumentato di oltre il 22% negli ultimi tre anni, grazie all’inizio della produzione di vini locali e alle importazioni favorite da un abbassamento dei dazi, oltre che all’apertura del commercio al dettaglio anche per gli alcolici, mentre il Paese, nel complesso, ha attratto investimenti stranieri per circa 80 miliardi di dollari. 

Di India si parla in un incontro di formazione, di cui abbiamo ricevuto comunicazione e che volentieri segnaliamo. Sarà giovedì 23 maggio 2013 presso la sede di Enopiave di Tezze di Piave (TV), dalle ore 17 alle 19.30, concludendosi con degustazioni di vini dell’India. L’iniziativa, rivolta agli agli imprenditori vinicoli, è di Enopiave e della società di consulenza Gianesin Canepari & Partners di Asolo

Nelle terre del prosecco si parlerà di India come mercato da conquistare con i vini italiani, ma anche come nuovo terroir, dove grazie al know-how italiano potranno originarsi produzioni vinicole, e ulteriori opportunità di business. Gli esperti Alok Tiwari (Chief Operating Officer GC&P India) e Andrea Velati (Senior Expert GC&P, specializzato in International Business Development) illustreranno una panoramica del Paese, con le sue potenzialità di crescita e le opportunità commerciali per i nostri produttori di vino. I dettagli qui.

«Ritengo che l’India rappresenti una grande opportunità per i produttori di vino Italiani – sottolinea Andrea Velati –. La nuova classe media di quel paese, 300 milioni di persone con trend in crescita, per la maggior parte giovane e con aspirazioni e gusti internazionali, rappresenta infatti già oggi un potenziale di 30 milioni di consumatori di vino. L’India è da sempre un paese ad alto consumo di alcolici, con oltre 400 milioni di confezioni consumate ogni anno e la birra, bevanda relativamente nuova nella tradizione indiana, ha già creato un enorme mercato di 160 milioni di confezioni all’anno, spinto soprattutto dall’accessibilità dei prezzi e dalla propensione al consumo di questa bevanda da parte dei giovani. Il vino bianco frizzante è particolarmente gradito e credo che il nostro prosecco, vino fresco e leggero, potrebbe costituire un’ottima alternativa a spumanti e champagne. L’India ha quindi tutte le caratteristiche per diventare un importante mercato di distribuzione dei nostri vini, ma anche una terra dove è anche possibile avviare produzioni e imprese di questo settore in espansione.»
L’incontro fa parte della “Indian week”, organizzata dal 20 al 25 maggio da Gianesin Canepari & Partners.