Il vicentino è ricco di prodotti enogastronomici da scoprire. Il lavoro di ricerca negli anni ci ha permesso di approfondire alcune tematiche. Ne sono nati alcuni articoli, apparsi qua e là nella stampa locale. Iniziamo a riproporli su queste pagine, speranzosi che venga voglia anche a voi, lettori, di visitare la nostra amata provincia berica.
Gustosa e profumata. Queste le caratteristiche della Mela Rosa, varietà ampiamente coltivata nel territorio vicentino fino agli anni ‘50, e poi abbandonata per motivi commerciali ed economici.
La Mela Rosa in realtà rappresenta un gruppo eterogeneo di mele diffuse da sempre in tutta Italia, in particolare in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche (grazie Gianna) e Trentino Alto Adige. Fra le cultivar più importanti possiamo ricordare la rosa di Caldaro, la rosa Mantovana, la Rosa Marchigiana (grazie Gianna) e la nostra rosa gentile, molto diffusa anche in Trentino Alto Adige, sua probabile terra d’origine.
La Mela Rosa, chiamata da noi anche pomo gentile o pomo de la rosa, fa parte di un progetto pluriennale di recupero dell’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Vicenza con il supporto tecnico delle strutture dell’Istituto di Genetica e Sperimentazione Agraria N. Strampelli di Lonigo. L’idea di riportare nelle nostre montagne questo frutto si è concretizzato in diverse iniziative, in primis il meleto sperimentale a Caltrano, senza dimenticare la firma di una convenzione con le sei comunità montane del territorio vicentino per l’impianto di circa 1500 piante di questa varietà nei territori collinari e montani della provincia. Il meleto è stato realizzato, in convenzione con la Provincia, dall’associazione Nuova Montagna Caltranese e comprende 200 piante. L’impianto è avvenuto presso alcuni casoni in località Caorso e Pianezze, in modo da poter rilanciare anche le potenzialità turistiche del binomio agricoltura-territorio. I casoni sono infatti edifici rustici, veri e propri presidi del territorio e cardine dell’attività agricola degli abitanti del luogo.
La Mela Rosa gentile è molto profumata, tanto da essere utilizzata in passato anche come profuma biancheria. Si presenta di colore verde-giallo, con sovracolore rosso slavato che non copre tutta la superficie, ma si limita a circa il 40%. La polpa è bianca e croccante, succosa, il sapore poco dolce e leggermente acidulo. Ottima la sua serbevolezza: raccolta a settembre, se ben conservata in ambienti freschi e aerati, mantiene le sue caratteristiche fino a maggio.
Oltre che cruda, può dare grandi soddisfazioni in cucina anche cotta, come ingrediente in preparazioni quali il classico strudel, la crostata, la torta di mele o, più semplicemente, cotta al forno.
Negli anni la Provincia di Vicenza ha inoltre distribuito circa 500 piante di Mela Rosa agli agriturismi vicentini che ne hanno fatto richiesta. L’iniziativa ha lo scopo, oltre che di recuperarne la coltivazione, di diffondere la coltura di questo frutto ormai dimenticato per la produzione di prodotti alimentari destinati al consumo e alla vendita: succhi, marmellate, sciroppi. Duplice l’obiettivo: riportate fra la gente un frutto che fa parte della loro storia e dare una nuova opportunità di reddito alle aziende agrituristiche del territorio.
Alla mela rosa, e alle antiche mele riscoperte nelle alte valli vicentine è dedicata ogni terza domenica d’ottobre una festa che si svolge a Fongara, località di Recoaro Terme. Durante la giornata si susseguono approfondimenti tecnici sulla coltura del melo e momenti gastronomici con la mela protagonista.